Billie Eilish ci sta perseguitando.
La sentiamo nominare da tutti, è un trend incredibile, come fu quello per gli XX, è l’artista per far partire una chiacchierata a cena. Ovviamente è giusto così, perché è esattamente il suono di oggi: in un mondo cheap serve musica cheap.
Non significa di bassa qualità, è la sorgente ad essere economica.
Billie Eilish e FINNEAS, il suo produttore, sono fratelli; FINNEAS ha quattro anni più della sorellina e inizia presto a scrivere canzoni. Con pochi soldi riesce ad utilizzare software (cheap) che gli permettono di concretizzare le sue idee.
Suona con quello che trova nella sua cameretta, campiona l’ambiente circostante.
Nel frattempo Billie inizia a trascorrere sempre più tempo in stanza del fratello, e tra un compito e scrivere sul diario segreto (Billie è del 2001), inizia a canticchiare e annotarsi i testi che vanno a sostituire i segreti.
“L’intimità che riusciamo a creare è incredibile” spiega FINNEAS “E’ un sentimento molto privato, perché è la nostra casa, è lì che nasce tutto ed è lì che facciamo la maggior parte delle nostre esperienze. Questo ci permette di scrivere canzoni nelle quali ci esponiamo in maniera incondizionata, come persone”.
Tradotto in ‘pragmatismo’: le migliori canzoni vengono composte solo nel momento in cui si è in grado di mettersi in gioco, in maniera incondizionata.
E’ spogliarsi di tutte le sovrastrutture e andare a cercare quello che vogliamo veramente dire al mondo.
Billie Eilish e FINNEAS hanno una storia molto simile al nostro Calcutta, anche lui ci ha colpito per la sua disarmante verità, Gesù Santo quanto gli crediamo.
FINNEAS, quindi, non ha voluto replicare il trend, perché il trend non era in casa sua. Era sul web, ma non, per esempio, tra la cucina e il bagno. Lui utilizza quegli spazi e quei rumori, li fa suonare.
Poi Billie ha quadrato il cerchio con una voce stupenda, ma che ‘suona’ come quella di una ragazzina che non vuole svegliare i genitori che dormono in salotto, e quindi sussurra in maniera intima. Anche lei si è adeguata all’ambiente circostante.
Poi però tutta questa intimità la metto in faccia al pubblico.
La prima volta è successo nel Novembre del 2015 quando pubblicano “Ocean Eyes” su SoundCloud; arrivati a 1.000 plays festeggiarono, ma per poco perché si fece viva subito una label, la Darkroom, sostenuta dalla Interscope Records.
Adesso “Ocean Eyes” ha 17.5 milioni di stream su SC.
E Billie Eilish è un trend che entra in casa.

 

 

Fabrizio Galassi