Un’approfondita indagine strumentale è stata effettuata in una scuola di Minerbio (BO). Tutti i valori sono risultati di modesta entità.
Il rapido diffondersi di impianti di tipo Wi-Fi (Wireless Fidelity) in ambito pubblico, come ad esempio all’interno di centri commerciali, alberghi, treni, biblioteche ma anche scuole, utilizzati al fine di garantire e rendere disponibile la connessione a Internet in banda larga, ha generato e continua ad alimentare il dibattito se i livelli di campo elettromagnetico emessi da tali apparati possano o meno essere dannosi per la salute.
Seppur siano disponibili in letteratura studi e documenti che trattano l’argomento delle emissioni delle reti wireless (“senza fili”), alcuni redatti tra i più autorevoli organismi internazionali quali l’Organizzazione Mondiale della Sanità, l’Agenzia Europea dell’Ambiente e Consiglio d’Europa, rimane comunque alta la preoccupazione soprattutto quando gli impianti Wi-Fi vengono installati all’interno di strutture scolastiche.
D’altro canto, l’uso e lo sviluppo di queste tecnologie “wireless”, all’interno di istituti scolastici  è incentivato e finanziato a livello nazionale dal Governo, che con il  Piano eGov 2012 del Ministero per la Pubblica Amministrazione ed Innovazione, e il successivo decreto-legge n. 104 del 2013, ha previsto fondi da dedicare agli istituti scolastici, al fine di consentire l’acquisizione di dotazioni tecnologiche per servizi di connettività wireless, finalizzati a favorire l´uso delle nuove tecnologie e dei contenuti digitali nella didattica, quali, per esempio, il “Registro Elettronico”.
Alla luce di questo quadro di riferimento, senza entrare nel merito di aspetti prettamente sanitari legati all’esposizione di dispositivi Wi-Fi, sono stati indagati i livelli di emissione di campo elettromagnetico in ambiente scolastico, dovuti al funzionamento di tali apparati, al fine di fornire ulteriori elementi di conoscenza utili all’approfondimento della tematica in oggetto.

 

L´indagine di Arpa ER in una scuola di Minerbio (BO)
A seguito della richiesta pervenuta dal Dirigente Scolastico dell’Istituto Comprensivo Statale di Minerbio (BO), lo Staff tecnico “Campi Elettromagnetici” di Arpa Bologna ha effettuato in data 20 gennaio 2014, un’approfondita indagine strumentale all’interno dell’Istituto scolastico.
Ricordiamo che i sistemi Wi-Fi, sono disciplinati da apposite normative Internazionali, che normano il loro funzionamento e regolano le caratteristiche trasmissive; in particolare per quanto riguarda l’Italia e gli altri paesi dell´Unione Europea, la normativa tecnica di settore ETS 300-328-2 impone, per i dispositivi Wi-Fi, di non irradiare con una potenza (E.I.R.P.) superiore ai 100 milliwatt.
Per tale ragione durante i rilievi, si è cercato di porsi cautelativamente nelle condizioni di maggior esposizione per gli utenti, ovvero collegando uno o più apparati (anche contemporaneamente) in modalità di “download” dati continuo, scaricando un video della durata di alcuni minuti, in modo da determinare un’emissione continua mediante un flusso di dati costante e di durata significativa.

 

I risultati
Tutti i valori di campo elettrico rilevati sono risultati, in generale, di modesta entità.
In particolare a impianto spento, il valore è risultato inferiore alla soglia di rilevabilità dello strumento, così come all’interno della classe campione, a impianto acceso, quando veniva effettuato il trasferimento dati attraverso un tablet appoggiato sulla cattedra in modalità scarico dati continuo.
Valori leggermente più alti (ma comunque ben inferiori al valore di attenzione e obiettivo di qualità di 6 V/m) sono stati riscontrati quando la misurazione è stata effettuata in corridoio, in prossimità dell’Access Point (a una distanza di circa 80 cm), con tre terminali attivi e in modalità scarico dati, due dei quali però, posizionati all’interno delle aule.
In questo modo, dovendo il segnale attraversare il muro divisorio tra corridoio e aula e garantire un servizio ottimale, l’Access Point si trova nelle condizioni di maggior emissione in corrispondenza del corridoio.
La stessa misurazione replicata però all’interno delle classi, nelle stesse condizioni di funzionamento, ha invece evidenziato livelli di campo elettrico decisamente inferiori,  al di sotto pure della soglia di rilevabilità strumentale, dovuto all’effetto schermante del muro divisorio. Di conseguenza i livelli di emissione all’interno delle classi risultano, anche durante l’utilizzo dei tablet, bassissimi, decisamente inferiori ai limiti normativi italiani e alle linee guida internazionali per l’esposizione ai campi elettromagnetici.
Tenuto conto della limitata potenza di emissione imposta dalla normative tecniche di settore (pari a 100 mW), che caratterizza tutti gli apparati Wi-Fi collocati in ambiente indoor, l’installazione di questi impianti in postazioni non accessibili agli utenti (ad esempio sul soffitto di corridoi) assicura, in ogni condizione di utilizzo, un’esposizione a livelli di campi elettromagnetici ampiamente inferiori ai valori di riferimento previsti dalla normativa vigente.

 

Per approfondire https://www.arpae.it/dettaglio_notizia.asp?id=5282&idlivello=4