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Il musicista non è un lavoro per tutti; oltre alla passione, il talento, la bravura, l’impegno, esiste anche qualcosa di magico, di incalcolabile che fa parte della persona.
Ognuno ha le proprie caratteristiche e deve essere in grado di saperle valorizzare; ma al tempo stesso ci sono alcuni comportamenti che sono assolutamente da evitare, ma che continuiamo a vedere. E a sentire.

 

1. Parlare male delle altre band
E’ una pratica molto comune, soprattutto tra i musicisti che non sono mai riusciti a fare il salto di qualità. L’aggravante è quando si tende a sminuire gli artisti che fanno il vostro stesso genere o che fanno parte del vostro giro. In questa maniera non fanno altro che compromettere la vostra reputazione.

 

2. Non avere il coraggio di mettersi in gioco
Una volta che siete riusciti a comporre una manciata di canzoni è il momento di capire che tipo di reazioni avranno sul pubblico. Oltre a fare le prove con la band, l’importante è esibirsi dal vivo, il più possibile. Ma è anche vero che il mondo e i locali non aspettano voi, dovete quindi essere voi a trovare un palco, qualunque sia, dalle serate Open Mic al redivivo busking. Se vi vergognate di girare con la chitarra in spalla aggiornate il vostro CV e inviatelo all’Adecco.

 

3. Passare tutto il tempo libero sui social
E’ assolutamente vero che il web ha modificato e migliorato la possibilità di farsi conoscere, ma è anche assolutamente vero che il digitale può diventare una forma di dipendenza. Una volta che avete pubblicato i vostri post e caricato una nuova immagine, uscite di casa e andate in tutti i locali possibili, cercate di conoscere i direttori artistici, i giornalisti, altri musicisti, collaborate con loro. Poi, potete mantenere il contatto via mail. Ma solo poi.

 

4. Voler fare subito il tour
Di solito chi pretende di fare il tour subito dopo aver pubblicato il primo EP è una persona che non ha il minimo senso di umiltà e non ha letto il punto numero 2. I concerti sono dei campi di allenamento nei quali si cerca di capire quali sono i propri limiti, ogni volta è possibile incrementare la propria performance e il proprio ‘campionato’: dal locale del proprio isolato a quello del quartiere, dal proprio quartiere a quello limitrofo a quello limitrofo ancora. Una volta ‘conquistata’ la città è possibile passare al livello successivo: la provincia, poi la regione e così via. Se non fate questi passaggi rischiate di fare subito una figuraccia a livello interregionale, e non vi rimarrà altro che aggiornare il vostro CV e inviarlo nuovamente all’Adecco.

 

5. Pensare che lo scouting musicale si faccia con le orecchie
Comporre buona musica aiuta sempre, ma la cosa più importante è quello che riuscite ad ottenere. L’industria discografica ha sempre avuto grandissimi occhi per VEDERE ciò che accade, non tanto per sentire. Un talent scout vecchio stile, andava a cercare quali erano i locali che avevano la fila fuori, entravano, guardavano che tipo di pubblico c’era all’interno, come si comportava durante il concerto, guardava la band sul palco e se tutto funzionava accendeva le orecchie per ascoltare la musica. Oggi sono cambiati i mezzi: si guardano le views su YouTube, i like e i commenti su Facebook, i follower su Instagram, ma anche quanti concerti state facendo, come avete organizzato il merch, se vendete i biglietti dei vostri concerti e il successo che siete riusciti ad ottenere da soli.

 

 

Fabrizio Galassi