In realtà questo post si sarebbe dovuto chiamare: come imparare a creare interesse attraverso i social copiando quello che hanno fatto i rapper negli ultimi anni, visto soprattutto quello che sono riusciti a conquistare sfoggiando la propria persona in foto e la propria vita nei testi. Ma sarebbe stato troppo lungo.
Dobbiamo però essere in grado di capire come si sta muovendo una scena in particolare e quali strumenti/linguaggio utilizza al fine di ottenere dei risultati.
Partiamo con un esempio: Sfera Ebbasta vs Francesco Motta.

 

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Ho preso due foto tipiche dei loro account, ma che rappresentano a pieno la differenza di genere.
Sfera Ebbasta utilizza la fotocamera verso se stesso per raccontare la propria vita, ma anche per permettere al proprio pubblico di partecipare ai suoi pensieri e alla sua quotidianità, in sintesi quello che racconta nei brani.
Francesco Motta invece punta le lenti verso il pubblico, in pieno stile rock, dove si tende a evidenziare le emozioni e le esperienze del pubblico attraverso le proprie; anche dal punto di vista di stile il cantautorato tende ad avvicinarsi più alla poesia che non alla cronaca del rap.
Queste differenze sono anche alla base del successo di pubblico web e di numeri: Sfera Ebbasta ha 267.000 follower su Instagram contro le 7.650 di Motta.
Ogni stile, ogni genere, così come ogni singola persona ha il suo modo di comunicare che deve seguire, perché la verità traspare anche dallo schermo, ma ci sono degli aspetti tecnici sui quali anche il più indie-rocker-non-guardarmi-non-sono-io-ad-essere-importante-ma-la-mia-musica deve conoscere.

 

1) Da quale parte si accende la telecamera?
Tra i tanti che si sono occupati di sociologia e Facebook c’è anche Umberto Eco che in una Minerva (la sua rubrica su l’espresso) scrisse che i post sono come dei buchi della serratura dai quali spiare le persone, se non ti fai spiare non esisti. Non solo è vero perché lo ha detto Eco, ma è vero perché è così che accade, quindi la telecamera si deve accendere sulla vostra faccia, su quello che vi circonda, su quello che fate ma anche su quello che pensate, sulle vostre avventure, sulla vostra vita qualunque cosa voi facciate. E lo sapete perché dovrebbero essere interessati? Perché, appunto, c’è la vostra faccia sopra.

 

2) Nel tempo e nello spazio. Come le serie TV.
Potete pensare a un reality show incentrato su voi stessi, oppure a una serie TV nella quale siete i protagonisti. Prendete come riferimento ciò che preferite, ma dovete pensare al vostro ruolo nel tempo e nello spazio: il tempo è la vostra crescita e maturazione, il vostro coinvolgimento, il momento in cui siete esaltati perché state per pubblicare il vostro EP, oppure quando siete demoralizzati perché alcuni concerti sono saltati o il furgone vi ha lasciato in mezzo a una strada. Lo spazio sono i luoghi, ma anche le persone che frequentate: la vostra sala prove, la vostra casa e casa di amici, un locale, il parrucchiere, qualunque luogo faccia parte della vostra vita. Il pubblico è interessato alla vita di un musicista, alcuni ambiscono alla vostra vita, permettetegli (almeno) di spiare dal buco della serratura.

 

3) Se siete troppo galvanizzati, sbagliate.
Capiamoci, essere entusiasti è cosa buona e giusta, ma spesso l’eccesso di galvanizzazione porta a una saturazione dei contenuti per poi lasciare account deserti per settimane. Se intendete mettervi in gioco e sfruttare al meglio le potenzialità della rete dovete essere regolari. La vostra storia non può tenere in attesa il pubblico per giorni, molti di loro si dimenticheranno che state per suonare vicino casa loro, oppure che state per pubblicare un nuovo album. Siate presenti su base quotidiana e non pensate sempre a voi stessi, è vero che siete i protagonisti, ma potete anche promuovere una band che avete visto la sera precedente, oppure un libro che state leggendo, una città che avete visitato. Se non avete idee, scattate una foto nel posto dove vi trovate e scrivete: “Non ho idee, voi?”. Funziona sempre.

 

4) A proposito, la vostra musica?
Ricordatevi però che è la musica il motivo per il quale il pubblico segue i vostri aggiornamenti, è giusto non dover sempre promuovere il video o il disco, ma è corretto ricordare il motivo per il quale sono lì ad ascoltarvi. Fatelo in maniera più diretta e meno istituzionale, quindi: meno iTunes, GooglePlay, Spotify o Deezer, e più video nei quali suonate un vostro brano, una cover, vi esibite insieme a un vostro amico, cercate un’ispirazione per un brano, per un testo. E poi attenti ai formati: su Facebook e Instagram, così come per Snapchat può andar bene un video fatto con il telefonino, ma per YouTube serve qualcosa di più strutturato, almeno nella qualità delle immagini.

 

5) Adesso che ho pubblicato cosa faccio? Aspetto?
No, non dovete rimanere con le mani in mano aspettando che il vostro post diventi virale da solo, oppure che vi faccia guadagnare 10.000 follower in 8 minuti. Se avete un pubblico che partecipa dovete assolutamente rispondere ai commenti; per alcuni post in particolare potete pensare di realizzare delle collaborazioni con altri musicisti ed aumentare così la portata delle vostre storie/foto/video/post. Questo lo dovete fare fino al momento in cui i messaggi che ricevete superano il tempo che potete dedicargli, ma prima che arrivi questo momento avrete conosciuto quasi tutti i membri della vostra community, con i quali parlerete in maniera diretta. Così mostrerete quanto siano importanti per voi, invece di dare l’impressione di essere un egomostro (per dirla alla Colapesce).

 

 

Fabrizio Galassi