Il colosso informatico di Mountain View ha adottato una nuova politica nell’accordare spazi pubblicitari a pagamento alle piattaforme di secondary ticketing: secondo quanto riferito da Musically, i siti che vorranno acquistare inserzioni dovranno esplicitamente dichiararsi come operatori sul mercato secondario, oltre che dichiarare di essere rivendite non ufficiali di tagliandi e di offrire titoli d’ingresso a un prezzo superiore a quello applicato sul mercato primario.
“Quando la gente utilizza la nostra piattaforma, vogliamo essere sicuri che vivano un’esperienza della quale siano completamente coscienti”, ha spiegato il portavoce di Google Elijah Lawal: “Confidiamo che un’adesione a questa nuova politica di trasparenza da parte delle società di rivendita di biglietti porti a un’esperienza utente migliore e più sicura sulla nostra piattaforma”.
Occorre però specificare come la nuova politica di Google venga applicata solo agli spazi pubblicitari, e non all’indicizzazione nei risultati di ricerca, che invece resterà organica: i risultati riconducibili alle piattaforme di secondary ticketing verranno visualizzati insieme a quelli relativi agli operatori del mercato primario, che – dal canto loro – da oggi in poi potranno competere con i rivenditori di tagliandi non certificati ad armi pari, cioè contando solo sulle proprie risorse seo, e senza venire “sorpassati” nella visualizzazione dei risultati di ricerca da inserzioni a pagamento.

 

Per approfondire http://www.rockol.it/news-685641/google-stretta-sulle-pubblicita-dei-siti-secondary-ticketing