Sponsorizzata: di solito cosa fate quando leggete questa parola sulle storie di Instagram?
Di solito skippate, un’altissima percentuale di voi lo fa; però allo stesso tempo, se quello che vedete o ascoltate è gradevole, potete realizzare un’impression, ma la conversione (da utente ad ascoltatore) è ancora più bassa.
Ma quindi vale le pena investire dei soldi in ADV su Instagram e Facebook? Certo, oramai è diventato quasi necessario, ma vediamo come evitare errori.

 

QUANTO INVESTIRE
Dovete pensare che si tratta di un investimento, non di un costo. Qualunque cifra mettete sulla carta, deve avere un ritorno di immagine o economico.
Sappiate che con solo 5 Euro, se fate una campagna settata bene e ben targetizzata, potete arrivare anche a 60.000 persone nell’arco di 24 ore; ma è anche vero che la famosa conversione ha una percentuale molto bassa.
Una cifra così piccola (5 Euro) può essere utile nel momento in cui volete programmare un’uscita, e far uscire qualche anticipazione sponsorizzata, mirando alla copertura; poi fate un’analisi del pubblico che ha guardato il tuo contenuto e investite una somma più grande cercando di far convertire quel pubblico interessato.
Esempio: fate 4 sponsorizzate da 5 Euro e poi ne investite 30 per più giorni, ben mirati sul pubblico interessato. Totale 50 Euro.

 

BUSINESS MANAGER O DIRETTAMENTE DAL POST?
E’ la stessa differenza che c’è tra Logic e Garage Band. Su Business Manager di Facebook avete un controllo totale sui vostri ads: potete utilizzare la modalità ghost (non mostrare al vostro pubblico organico le sponsorizzate), analizzare e segmentare il pubblico, fino a creare (per i meno pratici di grafica) dei contenuti ottimizzati per Instagram.
Ma è pura scienza, sono dati, non è un mondo esageratamente creativo; sono molti i casi di musicisti che dopo aver aperto Business Manager, hanno avuto una crisi artistica.
E quindi è nato il tasto ‘metti in evidenza’: clicchi lì e ti sembra tutto facile ed economico. Ma è pubblicità cheap con risultati cheap (intendiamoci, non significa che non funzioni, ma alla fine un disco con Garage Band è un po’ difficile farlo bene).

 

SIATE SPIETATI
Lo sapete perché esistono agenzie o professionisti che fanno solo questo? Perché sono spietati, e non guardano in faccia a nulla pur di ottenere risultati e portare ottimi numeri al cliente. I migliori sono quelli che, oltre ai numeri, portano anche una dose di consapevolezza ed empatia.
Il musicista, una volta composto il brano o girato il video, ha una visione distorta del suo prodotto, e spesso viene messo in crisi nel momento in cui va ‘venduto’.
Se anche a voi succede questo, è il caso che i vostri 50 Euro vadano a qualcuno che setti le campagne per voi, inserendo però anche il costo della manodopera: dalle 4 alle 5 volte la cifra investita.

 

LA PROMO SENZA SOCIALIZZAZIONE NON E’ NULLA
Sponsorizzata: di solito cosa fate quando leggete questa parola sulle storie di Instagram?
Di solito skippate, un’altissima percentuale di voi lo fa; però allo stesso tempo, etc. etc., vi ricordate no?
Questo accade soprattutto se non avete poco rapporto con il vostro pubblico online; se siete un artista che non si cura della sua parte digitale, fate fare le promo dalla vostra label dal loro account. Se non avete un’etichetta e non volete promuovere la vostra musica, allora avete aperto Business Manager.
Il caso più popolare di tutti è, fortunatamente, il musicista senza label che vuole promuoversi. A quel punto è obbligato ad utilizzare i propri account per tutte le sponsorizzate, mettendoci la faccia e l’avatar.
Chi fa parte di questo gruppo dovrebbe realizzare delle promozioni il più personali possibili, evitando ogni forma di ‘canonizzazione del copy’ (ad esempio il classico: ‘fuori ora’ per promuovere il singolo). Se siete attivi sulle varie piattaforme avrete imparato a raccontare la vostra musica, l’ADV è il momento in cui la vostra voce ottiene un’amplificazione migliore; e quindi una conversione maggiore.

 

 

Fabrizio Galassi