YouTube è un po’ il demone di ogni musicista: sperano sempre di ottenere ottimi risultati, pur usandolo e conoscendolo pochissimo.
Si crea quindi una forte disarmonia tra ciò che si vorrebbe (utilizzarlo al meglio) e ciò che crediamo di sapere (“YouTube è un covo di bimbiminkia che guardano altri bimbiminkia giocare e non voglio diventare come loro”).
Per dimostrarvi che vi sbagliate potete controllare il canale degli Scary Pockets e capire con quale atteggiamento è possibile vivere serenamente YouTube.
Sono quatto musicisti, bravi, con molto gusto, ma soprattutto con una forte necessità di trasformare tutto in funk, come ad esempio “Wonderwall” degli Oasis.
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Questa versione comunica due cose:
1. Che gli Scary Pockets sono degli arrangiatori molto bravi
2. Che gli Scary Pockets sono dei musicisti molto bravi
Tanto da convincere Darren Criss (Glee, America Crime Story: Gianni Versace) a fare la voce solista in questo video.
Ma guardiamo la logica con la quale loro gestiscono il canale.
Hanno iniziato due anni fa e in media pubblicano un video alla settimana con un risultato niente male: un totale di 46 milioni di visualizzazioni e 257.000 iscritti.
Se sommiamo questi numeri otteniamo un ottimo rientro in monetizzazione, e molto probabilmente hanno già iniziato a generare utili.
Difficoltà #1: la scelta artistica
Gli Scary Pockets volevano comunicare la loro caratura artistica, come arrangiatori e musicisti, anche come turnisti. Lo fanno attraverso il loro stile interpretando brani famosi, il miglior modo per farsi conoscere da nuovo pubblico, cosa che è accaduta esattamente con me (come pensate mi sia uscita “Wonderwall”?).
Come musicisti, dal momento che decidete di utilizzarlo, dovete decidere che tipo di scelta volete fare su YouTube, ma soprattutto: cosa caricare tra un videoclip ufficiale e l’altro.
Difficoltà #2: il format
Gli Scary Pockets hanno un formato molto semplice: 2 musicisti fissi (Ryan Lerman and Jack Conte), 2/3 turnisti che possono cambiare, 1 cantante che cambia sempre.
E’ un format semplice, la parte difficile sta nel trovare SEMPRE un cantante bravissimo. La seconda cosa più difficile è la qualità audio/video. La terza la location.
Il concetto di format vi permette di creare una griglia da seguire per poter risparmiare tempo e soldi. Il tempo in più lo utilizzate per affinare la vostra straordinarietà; i soldi risparmiati li potete utilizzare per pagare il lavoro di un professionista (ad esempio un operatore/montatore).
Difficoltà #3: la costanza
Un video a settimana per due anni fa 108: un numero che spaventa se abbinato alla parola video, 108 video! Sono tantissimi.
E’ uno sforzo notevole, ma nessuno vi ha obbligato a diventare musicisti, a fare, cioè, il lavoro più bello e difficile del mondo.
Pensate che negli anni ’90 la costanza era spesso un vuoto a perdere, facevi una gavetta infinita e non sempre arrivavi a vedere il ‘blu sopra le nuvole’. Non che oggi sia più facile, ma YouTube ti da la possibilità di avere una speranza a livello globale, non più nazionale.
Con la costanza avrai un incremento naturale, solo caricando video in modo cadenzato hai la certezza di crescere; ma è pur sempre vero che sarà il pubblico a decretare il verdetto.